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  • Immagine del redattoreAndrea Grassini

Giroscopio


Con l'inizio del 2020 ho terminato un progetto fotografico che all'inizio prevedeva solo di scattare una foto al giorno per 365 giorni. Durante l'anno sono intercorsi alcuni eventi che mi hanno portato a riflettere ed ampliare questa costante metodica di scattare ed espanderla anche con altre ricerche più intime e personali che sono così confluite nel progetto Giroscopio.


Un giorno ho chiesto a mio padre cosa fosse un giroscopio.

Il giroscopio è un dispositivo fisico rotante che, per effetto della legge di conservazione del momento angolare, mantiene l’equilibrio sulla base di tre assi: X, Y e Z. Se uno di questi viene spostato, il bilanciamento cambia.

Non ho avuto da lui questa risposta precisa, la malattia aveva già fatto venire meno quella lucidità e conoscenza delle materie meccaniche ed elettroniche che lo ha accompagnato tutta la vita. Da quel momento questo strumento ha cominciato ad affascinarmi sempre di più e ho iniziato a mettere in relazione il suo funzionamento con il mio stato d’animo.

Ho scattato un’immagine al giorno dal primo gennaio del 2019 al primo gennaio 2020. È stata una ricerca giornaliera per affermare l'importanza di ogni giorno trascorso con o senza mio padre, una riflessione costante di quanto i giorni ci scivolano davanti senza neppure provare a rallentarli, di quanto il nostro stato d'animo sia continuamente turbato da eventi incontrollabili, dalle nostre insignificanti azioni e dai ricordi. Parallelamente in questo anno, mi sono trovato a immortalare piccoli particolari, domandandomi se potessero essere anche loro conseguenza di eventi straordinari e devastanti, superficialmente quasi impercettibili ma drammatici, come una diagnosi crudele o uno sciame sismico. Poi ci sono i ricordi.

Le foto nei video rappresentano un modo per tentare di mantenere l’equilibrio.

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